«Ingegnere con l’anima del musicista, Lello Roccasalva aveva marcatamente una matrice progressive, genere che nella storia del rock fonde elementi della classicità musicale con elementi tipici del rock.
In voga soprattutto negli anni Settanta, il progressive ha avuto eccezionali interpreti, come i Genesis e gli Emerson, Lake & Palmer. Abbiamo poi scoperto, rintracciando un curriculum artistico di Lello, che i detti gruppi rappresentavano i suoi modelli musicali. Quindi, se nella musica progressive c’erano citazioni dal repertorio colto, come la rielaborazione in chiave rock deiQuadri di un’esposizione di Mussorgsky da parte degli E.L.&P., nei brani di Lello abbiamo ritrovato Attacco di Scarlattina, sonate di Alessandro Scarlatti sempre rielaborate secondo i dettami del progressive oppure Rockmaninov, titolo esplicito dove sono trattati i temi del grande musicista e pianista russo.
Ma insieme a questi brani convivevano nei materiali di Lello anche suoi brani di stampo decisamente classico, comeCaravaggio o Preludio. Durante il lavoro di trascrizione ci siamo accorti di trovarci di fronte a un musicista vero, non il semplice amatore che, dismessi i panni di ingegnere, veste impropriamente quelli di musico per una propria aspirazione personale non soddisfatta. Lello Roccasalva sentiva nell’animo di essere un musicista, così come lui stesso racconta nel suo curriculum, che descrive un percorso cominciato quando giovanissimo la luce della musica si era accesa nella sua vita in maniera del tutto inattesa.
Avendo preso atto che nei brani di Lello la musica era presente nel suo dato fondamentale, quello che consente all’ascoltatore di varcare la soglia e di condurlo verso un diverso stato di coscienza, abbiamo pensato che la sola operazione di trascrizione non fosse sufficiente a esaurire la carica musicale che i suoi brani ci avevano trasmesso.
E poiché le trascrizioni di quei brani rappresentavano solo una documentazione cartacea, dovevamo realizzare un’operazione che in essi s’intravedeva, ossia fondere il classico quartetto rock – tastiere, chitarra, basso e batteria – con l’orchestra classica.
Le orchestrazioni dovevano essere materialmente fatte, ma le indicazioni che Lello aveva lasciato ci facevano intuire che il suo profondo desiderio sarebbe stato proprio quello di vedere questa fusione nei suoi brani così come lui l’aveva vista nei brani delle star del rock degli anni Settanta.
L’Orchestra Collegium Philarmonicum, grazie alla flessibilità dei suoi musicisti, ha realizzato quei contenuti musicali esattamente come l’Autore aveva auspicato. I musicisti rock che si sono aggiunti all’orchestra sono i giovani più interessanti del panorama musicale partenopeo. Noi non ci siamo limitati alla sola opera di arrangiamento ed elaborazione delle partiture, ma abbiamo partecipato attivamente alla realizzazione del disco; Carlo Mormile in qualità di pianista e tastierista, e io, Renato Piemontese, alla direzione d’orchestra.
Senza ombra di dubbio, possiamo definire questo un prodotto raro nel panorama musicale italiano. Oggi, dove la produzione discografica della musica pop e rock è spesso votata a un’essenzialità che nella maggior parte dei casi si presenta come dato di autentica sciatteria musicale, il disco di Lello Roccasalva rappresenta un prodotto nobile e raffinato. Un’operazione di ricerca musicale che accende una luce su uno dei periodi musicalmente più belli della storia del rock.
Restava da definire il titolo del lavoro, ma la cosa ci è apparsa subito a portata di mano. Negli anni in cui Lello aveva composto i brani inseriti nel CD, c’era un suo disegno molto particolare, che richiamava nei colori alcune copertine di famosi LP di quell’epoca. Nel disegno c’era anche una scritta: Oggi si vola.
È il titolo del CD che auspichiamo possa far volare chi lo ascolta, conducendolo in quella dimensione che gli anglosassoni definiscono sinteticamente feeling».
Carlo Mormile, Renato Piemontese