«Dal 2013 al 2016 il servizio è stato sospeso sei volte, nel corso delFultimo anno scolastico mai iniziato, una sessantina di plessi disagiati, oltre duemila famiglie costrette ad arrangiarsi delle quali più della metà con esenzione, 80 posti di lavoro a rischio, 15 mesi di mancati stipendi a causa delle continue interruzioni registrate negli ultimi quattro anni». Se questi numeri sono falsi, l’amministrazione comu- naie li confuti subito. Se sono veri – e purtroppo, lo sono, perché certificano quello che le cronache hanno raccontato in questi anni -, rappresentano la più compiuta sintesi del fallimento di un progetto politico basato sulle priorità di carattere sociale. Che figura fa la Città metropolitana del Ma- sterplan che da settembre a oggi non è riuscita ad attivare le mense, neppure una nei quartieri maggiormente a rischio, dove le scuole sono il naturale avamposto lì dove mancano altre agenzie educative fondamentali come, in molti casi (purtroppo), le famiglie. A fornire le cifre della refezione scolastica a Messina, nel giorno dell’ennesima protesta di sindacati, lavoratori e delegazioni di genitori degli alunni privati di un servizio essenziale, sono la Cgil e la Filcams. «Una questione che si trascina da oltre tre anni e che continua a registrare gravi inadempienze da parte dell’amministrazione comunale con un servizio importante ancora negato a molti bambini, con pesanti ricadute sul piano occupazionale e sociale», dichiarano il nuovo segretario generale della Camera del Lavoro metropolitana Giovanni Mastroeni, il segretario generale e il segretario provinciale della Filcams Carmelo Garufi e Francesco Lucchesi che aggiungono: «Siamo pronti a chiedere l’intervento della Prefettura».