Egoista, attratto dal web, ma soprattutto incapace di prendere l’iniziativa con le donne: ecco la fotografia del nuovo maschio italiano, ormai in crisi dinanzi alla sempre più decisa autonomia della donna, che nell’approccio con l’altro sesso si comporta in maniera non diversa (e non dimessa) rispetto all’uomo. L’altra è che basterebbero fino a tre caffè al giorno (assieme ai famosi 10mila passi) per evitare problemi di disfunzione erettile. Le due notizie emergono dall’ultimo congresso della Società italiana di Andrologia, presieduta da Alessandro Palmieri, professore dell’Università Federico II di Napoli che si è conclusa di recente a Milano marittima.
MASCHIO IN CRISI
Per i maschi italiani arriva in soccorso l’andrologo con il “bollino blu”. Smarrita ogni baldanza, salvo che nelle relazioni virtuali sul web, sono incapaci di fare il primo passo con le donne. Il ritratto del cyber-maschio 2.0 tracciato da uno studio presentato in occasione del 41° Congresso Nazionale della Società Italiana di Andrologia (SIA), è impietoso: dipinge un uomo che sta cambiando pelle rispetto al passato ma che è sempre più debole e spaesato di fronte alla realtà e alle donne. Un uomo con informazioni sulla sessualità scarse e spesso distorte perché apprese online, che alle prime defaillance si chiude in se stesso, non chiede aiuto all’andrologo e lascia che difficoltà come la disfunzione erettile o l’eiaculazione precoce lo trascinino in una relazione dicoppia insoddisfacente o in uno dei 20.000 matrimoni bianchi in cui la sessualità non esiste più.
Per offrire un supporto al malessere del nuovo uomo, la SIA mette a disposizione andrologi sempre più aggiornati e aggiornati: per riconoscere i più esperti, da oggi è al via il “bollino blu” SIA che identificherà gli andrologi a cui potersi rivolgere con piena fiducia per discutere qualsiasi difficoltà. Ed attiva una mappa andrologica dove trovare l’andrologo più vicino (www.andrologiaitaliana.it ).
“L’indagine Sia – osserva Alessandro Palmieri – mostra che secondo il 69% delle donne ormai non è più lui a prendere l’iniziativa. Il primo approccio è paritario e può partire indifferentemente da lui o da lei”.
Il nuovo uomo è anche egoista, stando a un intervistato su due, e concentrato sul web: un cyber-maschio in genere fra i 20 e i 40 anni che dimentica le relazioni reali in favore di quelle virtuali, ancora alla ricerca di sé stesso anche se resiste la suggestione del macho, modello ideale per il 16% degli intervistati.
BOLLINO BLU
“L’andrologo deve essere punto di riferimento per parlare di questi disagi e deve saper intercettare il maschio di oggi, capirlo nella sua identità in mutamento e prendere coscienza delle sue esigenze e dei suoi problemi nelle varie età della vita – commentano Carlo Ceruti e Danilo Di Trapani, responsabili della Commissione SIA progetto ‘Bollino blu’ – Molti giovani uomini oggi vivono in un equilibrio precario tra le illusioni della realtà virtuale e i problemi relazionali della vita vera; poi passano a un’età più adulta in cui la sessualità e la ricerca di paternità sono spesso messe in discussione da priorità di lavoro e stress di vario genere, fino ad arrivare più avanti negli anni – spesso ancora in forze e giustamente desiderosi di una vita sessuale appagante – a fare i conti con problemi ditipo organico.
Anche per questo SIA promuove il progetto di Certificazione Andrologica che individuerà i colleghi più preparati, aggiornati e pronti a raccogliere le sfide del nuovo millennio. La certificazione SIA è un’attestazionedi competenza che sarà rilasciata ai professionisti che si sottoporranno a un iter di verifica di alcuni requisiti, primi fra tutti un costante aggiornamento ed elevati standard qualitativi della prestazione; una volta acquisito, ‘il bollino blu’ non sarà valido per sempre ma dovrà essere aggiornato ogni 5 anni, per garantire ai pazienti affidabilità e credibilità del professionista inalterate nel tempo”.
CAFFE’ ASSOLTO
Un caffè a colazione, una tazzina dopo pranzo, un’altra pausa-espresso a metà pomeriggio: un “vizio” che non è dannoso per chi vuole diventare papà, perché il caffè è stato “scagionato” dagli ultimi studi e tre tazzine al giorno sono non solo una dose sicura per la fertilità, ma addirittura ‘salvaflop’ naturale. Ecco l’altra notizia emersa dai dati discussi dagli esperti della Società Italiana di Andrologia (SIA) in occasione del loro Congresso Nazionale, durante un simposio denominato ‘Cucina, Salute & Benessere”.
“La caffeina è un inibitore aspecifico delle fosfodiesterasi – aggiunge il professor Palmieri – che aumenta la concentrazione del GMP ciclico ‘messaggero’ del segnale di vasodilatazione e di rilassamento del tessuto erettile. In pratica può agire come un “viagra naturale” anche se in modo meno esclusivo e selettivo sul pene. Ciò comporta la riduzione fino a un terzo del rischio di disfunzione erettile in chi consuma fino a tre tazzine rispetto a chi non beve caffè o ne beve una quantità superiore”.
La caffeina va così ad aggiungersi alle sostanze che favoriscono il benessere sessuale, molte delle quali sono contenute nei cibi della tradizione italiana: la dieta mediterranea aumenta infatti dal 72 al 95% la quota di spermatozoi sani e di elevata qualità, stando ad uno studio italiano discusso durante il congresso nazionale
DIECIMILA PASSI
Chi vuole scongiurare il ‘flop’ fra le lenzuola, oltre a seguire una dieta sana, deve puntare sull’esercizio fisico perchè la sedentarietà è una minaccia per la salute sessuale maschile “Una regolare attività fisica migliora la qualità dello sperma e dell’erezione ma un esercizio costante spesso prevede un impegno di tempo poco compatibile con la vita quotidiana, così abbiamo pensato di utilizzare una semplice app, scaricabile gratuitamente su tutti gli smartphone per aiutare gli uomini a monitorare la quantità di moto giornaliera attraverso la conta dei passi – spiega Andrea Salonia, ideatore della pasSIApp, consigliere SIA e Professore Associato di Urologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano – “La nostra pasSIApp è molto facile da utilizzare e l’abbiamo anche testata su un gruppo di pazienti con disfunzione erettile ma non in terapia, spronandoli a misurarsi con se stessi e a quantificare i passi fatti nell’arco di tre mesi consecutivi. Non abbiamo prescritto alcun farmaco, ma abbiamo consigliato di utilizzare la app, con la raccomandazione di aumentare quanto più possibile il numero di passi quotidiani con l’obiettivo di superare la soglia dei 10.000 passi al giorno; ebbene, il test della disfunzione erettile eseguito prima e dopo l’incremento dell’attività motoria ha mostrato che dopo tre mesi uno su due è riuscito a muoversi di più e a migliorare la propria disfunzione erettile, il 16% è tornato addirittura a un’erezione normale. Tutto questo semplicemente camminando ogni giorno per circa mille passi in più, per arrivare ai 10.000 raccomandati: questo conferma che il movimento quotidiano regolare ha un grande potenziale sul benessere sessuale maschile”.
DIETA AMICA
“Sono dunque sempre più numerosi i dati che dimostrano come gli stili di vita, in particolare dieta ed attività fisica, siano essenziali per garantire all’uomo una buona attività sessuale prevenendo molti disturbi – commenta Fabrizio Scroppo, membro Consiglio Direttivo SIA – La buona notizia è che sul versante dell’alimentazione non sono previste rinunce, anzi i cibi amici della sessualità sono buoni, sani e gustosi a partire dal caffè, tanto amato dagli italiani. La dieta mediterranea è il cardine per il benessere maschile, con qualche piccola differenza a seconda dello scopo che ci si prefigge: i cibi alleati per i futuri papà sono soprattutto gli alimenti ricchi diantiossidanti, beta-carotene, licopene e vitamine A e C che combattono i radicali liberi responsabili di danni al DNA degli spermatozoi.
Via libera quindi ad agrumi, pomodori, carote e ortaggi a foglia verde che favoriscono la produzione di spermatozoi sani e mobili, ma anche allo zinco che evita l’agglutinazione degli spermatozoi migliorandone la mobilità (si trova in uova, fagioli, latticini scremati e frutta secca), oppure agli acidi grassi omega-3 del pesce che migliorano la qualità del seme. Un’alimentazione ricca invece di carni conservate, formaggi e latte non scremato, bevande zuccherate, alcol e dolci peggiora la qualità dello sperma e riduce le probabilità di fecondazione.