Sfiducia respinta per il ministro Lotti: 52 sì contro 161 no ma in fondo il Movimento 5Stelle ha ottenuto ciò che voleva, perché «anche la mozione contro la Boschi non passò – aveva spiegato il giorno prima Di Battista – però da lì cominciò il declino del Pd». Niente clamore, stavolta, e nemmeno folklore nell’emiciclo. «Credevo peggio», aveva sussurrato già in Aula l’esponente del governo dopo l’arringa «grillina». Il peggio sarebbe arrivato di lì a poco con lo scissionista Gotor, che indossando i panni del pm avrebbe rappresentato iI giglio magico come «una sorta di rapace chilometro zero del potere, una sorta di amici miei in salsa governativa». Si parla così di faida a sinistra. D’altronde era stato lo stesso Lotti a evidenziare che alla sbarra non c’era lui in quanto ministro dello Sport «ma quello che rappresento». Cioè Renzi.
“I fatti sono chiari – ha dichiarato Lotti nel suo intervento – non ho mai parlato con Marroni, né con altri, di un’indagine Consip, lo voglio ripetere. Chi sostiene il contrario semplicemente dice bugie. Non sono però così sprovveduto da pensare che sia questo il vero interesse della mozione. La vicenda risale a dicembre e io mi sono presentato spontaneamente, subito dopo Natale, dai magistrati. Come mai soltanto adesso, improvvisamente, si presenta una mozione di sfiducia? Mi sembra evidente. Qui oggi è in atto un tentativo di colpire me, non per quello che sono – il Ministro per lo sport, delega preziosa e cruciale, della quale ringrazio il presidente Gentiloni e, suo tramite, il presidente Mattarella – ma per quello che nel mio piccolo anch’io rappresento. Si cerca cioè di mettere in discussione lo sforzo riformista di questi anni”.