Politica interna
Centrosinistra – Dopo settimane di tentativi di aprire un dialogo tra Pd e Mdp, domenica scorsa Bersani, che di Mdp è leader, ha detto che prima del voto sarà impossibile accordarsi con il Pd: “Ne parliamo dopo”. Il Pd ha invece una posizione diversa: l’eventuale accordo va fatto prima delle urne, nel “dopo” non ci saranno le condizioni. Anzi, Renzi sarebbe orientato a trattare con Berlusconi se il Pd fosse il primo partito. “Noi possiamo arrivare primi come partito e secondi come coalizione”, ripete in questi giorni. Renzi è convinto che prima o poi Mdp si siederà al tavolo per ragionare e non per erigere muri, ovvero senza pregiudiziali sul suo nome e sull’alleanza. E, dicono i renziani, “alla fine, Matteo preferirà sempre una maggioranza con Mdp piuttosto che con Forza Italia. Ma tutto dipende dai risultati della sinistra”. Di altre alleanze si potrebbe parlare a Parigi dove oggi Renzi vola per incontrare Macron. Il leader francese vuole infatti convincere Renzi a partecipare alla creazione di un terzo polo nell’europarlamento, una nuova creatura politica che potrebbe chiamarsi En Marche Europe.
M5S – Alessandro Di Battista, il più amato dalle folle grilline, il mattatore della tv, l’uomo-piazza che mai fino in fondo si era adattato alle pastose liturgie parlamentari, ha deciso di fare un passo indietro. “Non mi candiderò alle prossime elezioni” è stato il suo clamoroso annuncio. Di lui hanno sempre detto i colleghi: è uno che si sveglia tardi, non ha voglia di regolamenti, poi però è su un palco, in mezzo alla folla o davanti alla telecamere e gli nasce un brillio negli occhi. Da tempo diversi amici dicevano: vedrete, non si ricandiderà. In molti, a Rimini, capirono che sarebbe finita così, davanti al video in diretta dall’ospedale dove era appena nato suo figlio. Era solo la premessa all’addio di ieri. “Ho altre aspirazioni – spiega ‘Dibba’ – portare la politica al di fuori dei palazzi. E poi scrivere. Presto uscirà il mio libro. Dall’estate prossima, dopo le elezioni, partirò per andare un po’ in giro nel mondo, a vedere quali sono le altre esperienze e riportarle qui in Italia”. Il deputato capopopolo potrebbe correre come premier dopo Di Maio. “Nessun dissidio con Beppe Grillo o Luigi”, assicura. “Non abbandonerò il M5S”. Nel nuovo vertice targato Di Maio, invece, non c’è e non ci sarà Roberto Fico.
Politica estera
Germania – E’ più concreto il rischio di nuove elezioni in Germania dopo la rottura delle trattative per la formazione del Governo. La cancelliera Angela Merkel ha dichiarato che sono preferibili nuove elezioni piuttosto che un esecutivo di minoranza. Ora tutto è nelle mani del presidente Frank-Walter Steinmeier, tuttavia poco propenso a tornare alle urne. Pressioni su Martin Schulz: i socialdemocratici non sono per ora disposti a una riedizione della Grande Coalizione. La “finestra di opportunità” creata dalle elezioni francesi rischia di chiudersi senza un Esecutivo a Berlino nel pieno dei suoi poteri, mentre si aprono scenari complicati.
Aborti selettivi in Montenegro – L’aborto selettivo, con i genitori che “scartano” le femmine per avere un maschio, è sempre più diffuso in Montenegro e non solo. Un orrore che viene da lontano, nel solco di barbariche tradizioni patriarcali. In natura, concordano i demografi, nascono mediamente 105 maschi ogni 100 femmine. Nel paese balcanico nel 2009 sono nati 113 maschi ogni 100 femmine: una follia.
Economia e finanza
Ema – L’agenzia europea per il farmaco (Ema) sarà trasferita da Londra ad Amsterdam: ha deciso un sorteggio dopo che alla terza votazione le due città sono arrivate appaiate con 13 voti. Milano era stata in testa ai primi due voti. Ma anche la politica si è messa di traverso: la Spagna non ha votato per l’Italia. Il premier Gentiloni: “Una candidatura solida sconfitta solo da un sorteggio. Che beffa!”. Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda: “Resta il grande polo delle scienze della vita”. Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia: “Bellissima partita, amarezza per il risultato”. L’Italia ha perso un indotto da 1,5 miliardi l’anno e 1.000 posti dilavoro aggiuntivi, generati da Ema con 900 addetti e 36mila visitatori. Roberto Maroni attacca: “La follia di un’Europa che non decide perché ha paura di decidere forse è la cosa peggiore di tutte”. Il segretario della Lega Nord ed eurodeputato Matteo Salvini: “Siamo al ridicolo. L’Europa è ridicola L’Eba, autorità bancaria, andrà a Parigi che sempre al sorteggio ha prevalso su Dublino.
Pensioni / Credito – Dal 2018 la platea dell’Ape sociale sarà più ampia. L’estensione del bacino del prestito ponte ora previsto in via sperimentale peri lavoratori in condizioni disagiate e per 11 categorie di “gravosi” è nel pacchetto pensioni che oggi il Governo presenterà ai sindacati, che restano divisi. Un piano fino a ieri sera oggetto di limature anche con la speranza di trovare in extremis un’intesa di massima anche con la Cgil. Che però resta tutta in salita. Tra le opzioni, più siderurgici “esentati”, nuovi impegni su Fondo Ape, giovani e donne. Voti al via anche sul Ddl Bilancio: nel mirino del Senato famiglia, pensioni e web tax. La relatrice Zanoni (Pd): ad ora dote da 300 milioni per i ritocchi. Pressing su stretta ai cellulari in auto.
Intanto il presidente della Bce Mario Draghi esorta a “sforzi congiunti” tra vigilanza bancaria, istituzioni comunitarie e governi nazionali per risolvere la questione delle sofferenze creditizie, ponendo l’accento in particolare sullo stock. Draghi ha affermato anche che “non c’è consenso tale da permettere un accordo globale” sui limiti ai titoli di Stato nei portafogli delle banche. “Se la Ue decidesse di muoversi da sola in questa direzione, bisogna essere consapevoli che le banche europee potrebbero trovarsi in condizioni di svantaggio competitivo”.