Politica interna
Contratto Raggi-M5S – Il contratto sul “codice di comportamento” sottoscritto da Virginia Raggi con i leader del Movimento 5 Stelle non ne pregiudica l’eleggibilità a sindaca di Roma. Il tribunale civile ha bocciato il ricorso dell’avvocato Venerando Monello (condannato al pagamento delle spese: 13mila euro). Esulta la sindaca: “Dopo la batosta elettorale, il Pd ne subisce un’altra in tribunale”. I 5 Stelle: il Pd si rassegni. E Casaleggio: quel documento non è fatto con la mia società. Intanto il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, esclude intese con Beppe Grillo.
Tajani presidente dell’Europarlamento – Antonio Tajani è il nuovo presidente dell’Europarlamento. L’esponente del Ppe è stato eletto al quarto scrutinio. Sostituisce il socialista tedesco Martin Schulz. E il primo italiano dopo quattro decenni (l’ultimo fu Emilio Colombo nel 1977-79) a guidare l’assemblea di Strasburgo. Non sarà un presidente carismatico. Promette di essere lo “speaker” della linea scelta dal Parlamento. Dove le priorità sono “lotta al terrorismo, immigrazione, crescita, clima e energia”. “Sarò il garante delle decisioni dei deputati europei”, ha detto dopo l’elezione. Vuole anche ridurre i membri del gabinetto e dividerne i posti equamente tra uomini e donne. L’ascesa di Tajani confermerebbe che Berlusconi vuole giocare le sue carte in Italia come membro del Ppe e per questo ha bisogno di un sistema proporzionale, se possibile senza un vero correttivo in senso maggioritario. “L’elezione di Antonio Tajani a presidente del Parlamento europeo mi riempie di gioia e di orgoglio come italiano e come presidente di Forza Italia”, ha commentato il Cavaliere.
Politica estera
Brexit – “Non vogliamo più essere membri del mercato unico europeo”. Lo ha detto la premier britannica May annunciando i piani per i negoziati sull’uscita dalla Ue. Si va verso una hard brexit: Londra riprenderà il controllo dell’immigrazione dai Paesi Ue, ha sottolineato la May, che ha annunciato che il Parlamento voterà sull’accordo finale. In caso di richieste non accolte dalla Ue o di ritorsioni “siamo liberi di promuovere tassazione e condizioni attraenti per far arrivare investimenti e imprese”. E ancora: “Vogliamo essere una grande potenza commerciale globale negoziando accordi di libero scambio direttamente con i Paesi”. In rialzo la sterlina, Borsa di Londra in discesa (-1,2%). La Scozia: questo piano ci danneggia. Romano Prodi denuncia la mancanza di “leader veri” e di “strategie” a Bruxelles. “La Merkel non è all’altezza”, afferma, giudicando “gravi le ingerenze di Trump”. La “sua” Europa è “morta”, spiega. E l’Italia è “sotto tiro”.
Wikileaks / Cina – Chelsea Manning, una delle “talpe” di WikiLeaks, sarebbe dovuta uscire di prigione nel 2045. Barack Obama, con uno degli atti finali della sua presidenza, gli ha condonato la pena: l’ex analista dei servizi di sicurezza militari potrà lasciare la cella di Fort Leavenworth, in Kansas, il prossimo 17 maggio. Manning, 29 anni, ha già scontato quasi sette dei 35 anni previsti dalla sua condanna. Rivelò i segreti militari americani creando un nuovo scandalo: le carte mostrarono come il numero delle vittime civili in Iraq fosse molto superiore ai dati di Washington. Dopo il cambio di sesso tentò tre volte il suicidio.
Il presidente cinese Xi Jinping ha pronunciato ieri a Davos uno storico discorso in difesa della globalizzazione. Nel suo debutto al “World Economic Forum”, il numero uno del più grande Paese comunista del mondo si è presentato come il difensore del libero commercio e del multilateralismo, ricevendo applausi dalla platea di leader politici e della finanza. “La Cina ha fatto un passo in avanti coraggioso – ha detto – , perché l’economia globale è il grande oceano da cui non si può scappare”. “Ogni tentativo di tagliare i flussi degli scambi internazionali e chiuderli in laghetti o ruscelli – ha rimarcato il leader cinese – è destinato a fallire. Nessuno può vincere in una guerra commerciale”. Ma per diversi analisti ora c’è il rischio che tra Usa e Pechino si parta da una guerra commercile e si arrivi a una guerra finanziaria.
Economia e finanza
Italia-Ue – Come preannunciato in questi giorni, la Commissione europea ha inviato ieri una lettera al ministero dell’Economia a Roma per raccogliere informazioni sull’andamento dei conti pubblici nel 2017. La richiesta giunge mentre l’esecutivo comunitario deve preparare un rapporto sull’evoluzione del debito pubblico, e decidere nel caso se aprire o meno una procedura di infrazione per indebitamento eccessivo. Bruxelles stima uno scarto tra bilancio e obiettivi dello 0,2% del Pil. Nella sua lettera, l’esecutivo comunitario ha ricordato all’Italia che la legge di bilancio 2017 è a rischio di non rispetto del Patto di Stabilità, come già sottolineato in un’opinione pubblicata in novembre. In questo contesto, Bruxelles ha chiesto all’Italia di argomentare la sua posizione e individuare eventuali fattori rilevanti per meglio comprendere o giustificare l’evoluzione dei conti pubblici. Dal canto suo il ministero dell’Economia getta acqua sul fuoco e parla di “usuale interlocuzione” con le autorità europee: il Tesoro indicherà i “fattori rilevanti” che giustificano la dinamica del debito. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, da Atene, ribadisce: “Rigore anche sui migranti, non solo sui conti”. A suo avviso occorre che “il medesimo impegno ci sia per favorire la crescita e l’occupazione”. E invita l’Europa a superare “le strategie di corto respiro”. “Non abbiamo nessuna intenzione di fare una manovra correttiva che incida negativamente sulla crescita dell’economia. Se è questo quello che vuole la Commissione Ue, la nostra risposta sarà no”, dichiara invece Enrico Morando, sottosegretario all’Economia.
Banche – L’applicazione delle misure del decreto “salva risparmio” sul fronte del sostegno della liquidità e su quello delle ricapitalizzazioni precauzionali con burden sharing rappresenta un “punto di svolta” per la crisi di Mps e rimuove “anche nella percezione del mercato un rischio elevato per l’intero sistema bancario italiano”. È quanto ha affermato ieri il capo della Vigilanza della Banca d’Italia, Carmelo Barbagallo, nella sua audizione davanti alle Commissioni Finanze di Camera e Senato. Secondo via Nazionale i 20 miliardi stanziati dal Governo con iI provvedimento del 23 dicembre scorso sono “ampiamente sufficienti” per la soluzione dei problemi ancora aperti visto che, allo stato, l’unica richiesta avanzata è quella per Mps, che la Bce ha fissato in 8,8 miliardi e che per lo Stato si limiterà a un impegno diretto per 6,5 miliardi.
Intanto Confindustria e Bdi lanciano un messaggio ai rispettivi governi e alle istituzioni Ue: la finanza è una leva strategica per tornare a crescere ed essere competitivi. Le organizzazioni imprenditoriali italiana e tedesca hanno messo a punto ieri un documento di 8 pagine tutto dedicato al tema del credito, evidenziando l’esigenza di favorire il finanziamento dell’economia: ‘Non bastano le misure per smaltire gli Npl’. Tra i principali ostacoli la carenza di credito che limita gli investimenti, frena l’innovazione e lo sviluppo delle imprese. Si tratta di rafforzare il corporate banking, in Italia, in Germania, in tutta l’Unione europea. II ruolo degli istituti di credito resta “essenziale” e quindi vanno risolti i problemi strutturali, “revitalizzando” il canale bancario. Contemporaneamente, però, occorre favorire l’accesso delle imprese ai mercati finanziari e dei capitali. “Cruciale” il completamento dell’Unione bancaria per spezzare il circolo vizioso tra banche e debito sovrano nazionale.