Con riferimento al caso dell’Universita’ rumena Dunarea de Jos Galati, il ministero dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca prende favorevolmente atto dell’ordinanza del Tribunale di Caltanissetta depositata il 19 luglio, che ha ritenuto “fondate le doglianze del MIUR per cio’ che concerne il profilo del fumus boni iuris” affermando che l’iniziativa relativa alla costituzione di una facolta’ di medicina a Enna da parte dell’Universita’ Dunarea de Jos di Galati e della Fondazione Proserpina e’ in contrasto con l’ordinamento nazionale e comunitario. Risulta pertanto confermato, come gia’ fatto presente dal ministero all’Universita’ Dunarea de Jos e alla Fondazione Proserpina fin dallo scorso mese di settembre e come gia’ pubblicato sul proprio sitointernet che “eventuali titoli rilasciati all’esito di tali corsi non avrebbero alcun valore ne’ a fini accademici ne’ ai fini professionali e non potrebbero essere riconosciuti ne’ da altro Ateneo ne’ da altra Autorita’ pubblica”. Il Tribunale di Caltanissetta ha fatto presente che l’azione attivata ai sensi dell’articolo 700 del codice di procedura civile non consente al giudice di ordinare la cessazione delle attivita’ didattiche, in quanto non e’ provata l’irreparabilita’ del danno causato dall’attivazione dei corsi. Tuttavia gia’ il giudice di primo grado aveva affermato la possibilita’ di un provvedimento successivo del ministero per disconoscere l’efficacia dei titoli di studio. Anche al fine di tutelare la posizione degli stessi studenti frequentanti tali corsi, il ministero sta quindi valutando ogni possibile ulteriore azione al fine di ricondurre nel piu’ breve tempo possibile questa spiacevole situazione nell’alveo della legalita’ e di fornire puntuali indicazioni alle Universita’ per confermare la non riconoscibilita’ del titolo di studio.