Se il centrodestra vincerà le prossime elezioni “succede che il primo partito della coalizione – che saremo noi – si insedierà al governo e realizzeremo le parti più urgenti del nostro programma: lotta alla povertà, controllo dell’immigrazione, abbattimento delle tasse. Come programma per i primi cento giorni non è male, mi pare”. Così il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un’intervista al ‘Giornale’, dove sottolinea che “a distruggermi ci hanno provato in molti, molte volte, ma, come vede, sono ancora qui più motivato e determinato che mai”. Quanto al pericolo dell’astensionismo alle prossime elezioni, “ogni cittadino che non va a votare è un fallimento della democrazia – dice Berlusconi – I motivi di insoddisfazione verso la politica sono tanti e più che legittimi, ma il non voto, come pure il voto di pura protesta, non li risolve, anzi li aggrava. Ma con il pessimismo e con la rassegnazione non si costruisce nulla di buono, né nella vita dei singoli, né in quella di una collettività. E io sono in campo proprio per convincere gli italiani e per restituire a tutti un po’ di speranza”. E sui volti nuovi in politica, l’ex presidente del Consiglio fa il paragone tra le scelte dei candidati di Fi e quelle del M5s: “Grillo – dice – ha portato in Parlamento persone che prima di fare politica non avevano mai fatto nulla. Ora sono diventati dei veri professionisti della politica perché vivono esclusivamente dell’emolumento parlamentare. Questo vale proprio in particolare per il loro candidato premier. Noi invece stiamo selezionando persone che non hanno mai fatto politica, ma che nel lavoro, nelle professioni, nell’impresa, nella cultura, nel volontariato, siano vere e proprie eccellenze che abbiano dimostrato con i fatti non soltanto, ovviamente, assoluta onestà e capacità, ma anche di saper portare a casa dei risultati concreti e significativi”, conclude.