“Una rete di complicita’ fatta di offerte di impiego e consulenze. Dirigenti controllori di Bankitalia passati in corsa ai vertici delle banche controllate. Quel che sta gia’ emergendo non e’ un bello spettacolo. Detto questo, la commissione d’inchiesta che presiedo non guardera’ in faccia nessuno, deve essere chiaro, non rispettera’ santuari. Ma i processi e le attribuzioni delle responsabilita’ penali, in uno stato di diritto, si fanno nei tribunali e non nelle aule parlamentari”. In un’intervista a Repubblica parla Pier Ferdinando Casini, da un mese alla guida della Bicamerale sulle banche che, assicura, arrivera’ alle conclusioni prima della chiusura della legislatura. Dalle prime risultanze, “un insieme di luci e ombre”, e’ gia’ chiaro che le sorprese non mancheranno. “Tutti sapevano che la commissione avrebbe lavorato con un orizzonte temporale limitato e a ridosso della campagna elettorale. Quando e’ stata istituita avevo denunciato i rischi, ora saro’ garante affinche’ la commissione non sia terreno di scontro politico”. Ma lo e’ gia’. Il Pd renziano da una parte e le opposizioni dall’altra si preparano a utilizzare il vostro materiale come munizioni in campagna elettorale. “La propaganda si fa sulle piazze. In commissione si approfondiscono fatti e finora mi sembra che tutti i gruppi abbiano dimostrato senso di responsabilita’ e scrupolo istituzionale”