Numeri in aumento dalla legge del 2010, con una soluzione che arriva dal campo che non ti aspetti: i videogame
Un disturbo al neuro sviluppo che limita la capacità di apprendimento. La dislessia presenta numeri in aumento in Italia, almeno da quando nel 2010 è stata disposta la legge 170 che prevede misure compensative e dispensative.
Una ricerca effettuata nel 2012, la più recente con i dati resi pubblici, sottolinea che tre bambini ogni 100 di età tra gli 8 e i 10 anni hanno avuto una diagnosi di dislessia. Qualcosa di meno rispetto a quanto indicato nell’articolo “Siamo tutti dislessici? I rischi di un’iper-diagnosi” pubblicato dal Corriere della Sera il 23 febbraio 2013. Secondo quest’altra fonte si parla di un 5% su base nazionale, non limitando però la statistica a una fascia d’età. Una percentuale alta rispetto al passato, visto che una decina d’anni fa non si andava molto oltre l’1%. Molto inferiore alla media europea, se si pensa che nei Paesi in cui a un grafema possono corrispondere diversi fonemi (Inghilterra e Germania su tutti) si arriva quasi al 10%. Tornando all’Italia, la concentrazione più alta di casi di dislessia si trova in Valle d’Aosta. Il Nord Italia registra una tendenza maggiore del meridione nel dichiarare il disturbo, visto che dal Lazio in giù non si va mai a toccare l’1%.
Essere dislessico significa riuscire a leggere, scrivere e fare calcoli con grande fatica. Per questo i bambini impiegano più tempo a imparare e si stancano in fretta, dovendo impiegare più energie in poco tempo. Per aiutare gli studenti affetti dal disturbo e le rispettive famiglie, da anni AidItalia organizza programmi e incontri pensati apposta per affiancarli nella crescita. Il disturbo si presenta subito nei primi anni di apprendimento, quando si cerca di imparare le basi dell’istruzione. Anche per questo AidItalia si è prodigata per organizzare una biblioteca digitale per sostituire i libri di scuola, più difficili da assimilare nella fase di apprendimento. Inoltre sono disponibili online diversi software per uno studio più semplice per i bambini affetti da DSA.
Negli ultimi anni sono in corso degli studi per trovare soluzioni alternative per combattere il disturbo. Un rimedio naturale potrebbe arrivare dai fiori di Bach, che hanno il vantaggio di non interrompere le altre terapie e non correre il rischio di provocare allergie. Questa strada permette di facilitare la comprensione e diminuire la fatica nella concentrazione. Un trattamento interessante è stato sviluppato da alcuni ricercatori dell’Università di Padova nel 2013. L’idea consiste nel sottoporre dieci bambini dislessici a nove sessioni di 80 minuti in cui dovevano prendere parte a un gioco d’azione. Nel frattempo, in un’altra stanza altri dieci bambini si divertivano con una variante dello stesso gioco, priva però di azione. Dopo il periodo di prova, il primo gruppo mostrava un sensibile miglioramento nell’apprendimento. Il risultato si può spiegare considerando l’importanza che può assumere l’abitudine di seguire i repentini spostamenti dei videogiochi d’azione: per molti bambini dislessici (almeno secondo diversi team di ricercatori) il problema è la visualizzazione delle lettere come in movimento. Una difficoltà a cui i videogiochi possono ovviare, almeno in parte, abituandosi agli spostamenti rapidi. Gli esperti sottolineano quanto questa terapia possa essere importante, se applicata con la giusta dose e affiancata a quelle più tradizionali.