Polemiche sul presidente dell’Eurogruppo, il socialdemocratico olandese Jeroen Dijsselbloem, che in una intervista ha rimproverato i Paesi del Sud Europa di “sprecare soldi in donne e alcol”. La dichiarazione controversa arriva nella settimana in cui i Ventisette devono mostrare unità di intenti nel celebrare sabato il sessantesimo anniversario dell’Unione a Roma. “Mi dispiace se sono stato frainteso e qualcuno si è sentito offeso, ma non lascio”, fa sapere Dijsselbloem, in risposta a chi ne chiede le dimissioni, tra cui l’ex premier Matteo Renzi: “Il presidente dell’Eurogruppo ha perso un’ottima occasione per tacere. E prima si dimette meglio è. Per lui ma anche per la credibilità delle istituzioni europee”. Duro anche il premier portoghese Antonio Costa, mentre Sylvie Goulard, eurodeputata francese dell’Alleanza dei democratici e liberali, commenta: “Beh, non sono certo parole diplomatiche, e io non le avrei mai dette. Ma se allarghiamo il discorso all’uso in generale della cosa pubblica, a come la si amministra in certi Paesi, allora un fondo di verità, c’è. Prenda per esempio la Francia: il ministro degli Interni e un candidato alla presidenza accusati di aver dato lavori fittizi a parenti vari… E in altre nazioni? Transparency International ha ben chiarito il rapporto esistente fra crescita della corruzione e la frenata della crescita… È il livello, l’esigenza reale di onestà in tutto il continente che deve preoccuparci, più ancora di certe battute. Altro che donne o vino..”.