Che successo la mission di Salvini a Napoli! Ha perfino oscurato, nei telegiornali, il mega-congresso di Renzi al Lingotto. È stata l’apertura su gran parte dei quotidiani. Ha alimentato paginate di commenti ed editoriali. Di meglio non poteva chiedere il leader della Lega dalla sua trasferta partenopea. Gran parte del merito, però, va al corteo dei centri sociali e agli scontri che ne sono seguiti con le forze dell’ordine. Tutti hanno il diritto di esercitare il diritto di critica, sia pure nei limiti delle regole democratiche. Ma, al di là delle polemiche sul ruolo di De Magistris, probabilmente, senza il clamore sollevato dalla piazza, la sala dove Salvini è riuscito a riunire alcune centinaia di persone avrebbe fatto più rumore per il flop delle presenze che per le bombe carta lanciate dai manifestanti. Senza i riflettori dei telegiornali il fenomeno Salvini al Sud sarebbe stato archiviato come l’ennesimo fallimento della campagna sudista della Lega Nord, un movimento fortemente radicato nella pancia della parte più ricca del Paese.
Invece, eccolo qui, il trionfante Salvini. A rivendicare perfino il fatto di aver chiesto per ben 18 volte perdono ai napoletani per i suoi cori offensivi di qualche anno fa. Poverino…
La verità è che la Lega va battuta sul suo stesso terreno. Quelli dei contenuti. Facendo esplodere tutte le contraddizioni di un movimento che non ha mai speso una parola (o, un voto) a favore del Mezzogiorno. Più forte dei cortei sono i fatti. E allora, eccoli.
- La Lega non ha mai votato una legge a favore del Sud. E si è sempre opposta a tutti gli stanziamenti per ridurre il gap infrastrutturale con il Nord
- Quando è stata al governo ha puntualmente dirottato le risorse destinate al Sud alle emergenze del Nord o per gli interessi di alcune categorie tipicamente settentrionali. Senza neanche dire grazie…
- Punta su un federalismo fiscale che senza un adeguato fondo di perequazione rischia di alimentare nuove drammatiche differenze nel Paese
- Attacca, giustamente, la classe dirigente meridionale. Ma dimentica i tanti scandali e le ruberie che sono avvenute nel Nord. Anche nei Comuni amministrati dalla Lega.
- Nona ha voluto appoggiare i patti territoriali destinati al Sud, una delle poche cose che sono state messe in campo negli ultimi anni per il Sud
- Sostiene la necessità di uscire dall’euro, ma per difendere soprattutto gli interessi della piccola impresa settentrionale
- Non ha mai fatto una battaglia per abbattere il gap dei tassi di interesse fra Nord e Sud
- Ha bocciato la legge che equiparava le tariffe rca Auto fra Nord e Sud
- Ha sempre e unicamente sostenuto gli stanziamenti infrastrutturali destinati al Nord
- Ha una politica economica che favorisce unicamente i ricchi territori del Centro-Nord.
Sarebbe stato bello ricordare anche queste cose, a Salvini, oltre naturalmente ai cori razzisti contro i napoletani. Indegni di un politico che vuole diventare premier. Ma anche indegni di un Paese che vuole definirsi civile.