Se il governo italiano adottera’ “le misure strutturali aggiuntive pari almeno allo 0,2% del Pil” come si e’ impegnato a fare entro aprile, nonostante l’andamento dei conti pubblici non sia tale da garantire un adeguato percorso di riduzione del debito pubblico la Commissione europea non aprira’ la procedura per deficit eccessivo. E’ questa l’attesa decisione politica che l’esecutivo Ue ha preso oggi in occasione della pubblicazione del “rapporto sul debito” italiano, ai sensi dell’articolo 126/3 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. La valutazione “sconta completamente” i costi, quantificati nello 0,4% del Pil, sostenuti per l’emergenza profughi e per il terremoto, come ha confermato lo stesso vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, altrimenti la richiesta di correzione sarebbe stata ben superiore. Piu’ accomodante di Dombrovskis, considerato un sostenitore della linea del rigore, e’ stato anche oggi il commissario agli Affari Economici e finanziari, Pierre Moscovici, da sempre piu’ favorevole alle aperture di credito nei confronti dell’Italia e dei suoi impegni. “Spero e sono convinto – ha detto, riferendosi alle misure correttive per lo 0,2% del Pil entro aprile – che questo sforzo di bilancio possa essere realizzato”. Il rapporto fra debito e Pil, ha commentato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan “e’ finalmente stabilizzato ma e’ interesse nazionale ridurlo con un aggiustamento contenuto del percorso di consolidamento”.