Dalla Collezione delle Leggi e dei Decreti del Regno delle Due Sicilie, leggiamo che con il decreto n. 131 del 4 gennaio 1831 (Regolamento per la Real Commessione di Beneficenza) si provvedeva ad un vero e proprio “assegno di disoccupazione per coloro i quali non possono assolutamente con il proprio travaglio sostenere se medesimi e la di loro famiglia”.
I sussidi potevano essere “temporanei o perpetui” per coloro i quali “per fisico impedimento non potrebbero mai più sostentarsi con il loro travaglio”.
Per gli assegni temporanei o “durabili nel tempo”, la Commessione, passato il tempo della prima assegnazione, “deciderà se debba prolungarsi per altro tempo senza che l’oziosità ne venga fomentata”.
Le preferenze prevedevano “in primo luogo giovanetti orfani o abbandonati, poi le vedove con figli in tenera età e “vecchi, storpi, ciechi, cronici ed altri simili” fino agli “individui isolati”.
La stessa Commissione disponeva di un fondo speciale di riserva “per i soccorsi urgenti” e si avvaleva dell’articolata e diffusa rete delle parrocchie che avevano il compito di raccogliere le “suppliche”.
Ai richiedenti insoddisfatti era data anche facoltà di presentare un ricorso.
Ed ancora, il diritto alla riservatezza… . E’ descritta già da allora il diritto alla riservatezza per quei casi di dignitosissima povertà: “considerando esservi degl’individui o famiglie di tali condizioni che aborriscono il far manifesta la propria indigenza, la Commessione assumerà a sé il pietoso ufficio di ricercarle e conoscerle in modi occulti e diligenti onde prestar loro il soccorso che meritano con l’obbligo di custodire segretamente quelle notizie”.
Noi dagli altri Stati non avevamo nulla da imparare, eravamo uno stato e una nazione che cresceva… Per questo siamo stati rapinati e assoggettati quale colonia interna.
I dati pubblicati dall’ultimo rapporto Svimez dimostrano la necessità e l’urgenza di introdurre una misura di sostegno al reddito, come il Reddito di cittadinanza che propone il M5S. Una misura che, oltre ad evitare il declino definitivo del Mezzogiorno, contribuirebbe ad aumentare i consumi, i profitti delle imprese e di conseguenza anche il livello d’occupazione.