di Concetta Colucci
La sharing economy, declinata nelle sue molteplici forme è un fenomeno che sta esplodendo anche in Italia. Sono molte le aziende che hanno intuito la portata di questa esigenza di condivisione proponendo soluzioni che vanno dall’home sharing per le vacanze, al baratto, al regalo di oggetti che non si utilizzano più. Un fenomeno recentemente preso in considerazione dalle aziende è legato al trasporto “condiviso” con l’idea di risparmiare andando al lavoro o verso la stessa direzione. La modalità che attualmente sta registrando una forte crescita è il carpooling: una formula secondo cui il proprietario mette a disposizione, per un viaggio più o meno breve, il proprio veicolo da utilizzare insieme ad altri viaggiatori che devono fare lo stesso percorso. Il boom del carpooling si registra maggiormente nel sud Italia laddove alcune zone restano completamente scollegate dal Centro e dal Nord del Paese. Un fenomeno che vede protagonisti coloro che devono spostarsi dalle grandi città metropolitane per raggiungere nel weekend la famiglia di origine, un movimento silenzioso dal nord al sud Italia, dal venerdì alla domenica. I maggiori utilizzatori di carpooling sono studenti fuori sede, insegnanti precari della scuola e militari. Le tratte più frequentate sono quelle da Roma verso Bari, Lecce e Taranto. E’ una moltitudine di persone, circa 1000 utenti a settimana, soprattutto giovani dai venti a trenta anni che predilige questa formula di spostamento, dandosi appuntamento agli angoli delle strade o all’uscita delle metropolitane per fare un viaggio insieme a persone che non si conoscono ma di cui si sanno alcuni dettagli tramite la piattaforma di richiesta e prenotazione dei viaggi.
Questi numeri fanno pensare alla portata del fenomeno attualmente in voga, che sembra piuttosto essere un aggiornamento di consuetudini ormai acquisite e forse persino dimenticate. Ci sono stati gli anni ’70 in cui ragazzi in tutta Europa si spostavano in autostop per scoprire la parte di continente che non conoscevano utilizzando tutti i mezzi che erano messi a disposizione e ci sono recenti esempi di gruppi di persone che si sono organizzati prima ancora che lo facessero le aziende, con lo stesso obiettivo di condividere passaggi e persino passaggi di sole valigie, contenenti cibo e sapore di casa.
L’obiettivo allora come ora era ed è quello di dividere e condividere le spese di carburante, il pedaggio autostradale, parcheggi ma anche avere una occasione unica di conoscere persone che potrebbero diventare la propria comunità.
A guadagnarci non sono solo i singoli viaggiatori ma anche l’ambiente con la riduzione dei mezzi in circolazione, l’inquinamento e il traffico sulle strade.
Tuttavia, il nuovo concetto di mobilità intende promuovere gli spostamenti di gruppi di persone aggiungendo il valore della coordinazione in tempo reale con i servizi di trasporto. Per questo, un incentivo al carpooling è stato attivato in occasione delle giornate del Mobility Manager 2017 con il supporto delle aziende e le agenzie per la mobilità.
E’ proprio il caso di dirlo, siamo accomunati da un unico cammino, soprattutto dal punto di vista ambientale ed economico, pertanto cercare la condivisione spesso significa cercare solidarietà e comprensione, un “noi” che aiuti il singolo “io” a fare il proprio percorso. I carpooler di oggi che si contattano per fare un viaggio di alcune ore insieme potrebbero costruire lunghe amicizie ed in ogni caso piacevoli ricordi di viaggio. Lo stesso carpooling era stato già proposto da varie aziende ed era già attivissimo nelle grandi città, il boom è arrivato con l’inserimento del concetto di community all’interno di un sistema di commenti, dove si delinea subito il profilo della persona con la quale si farà il viaggio, se ne conosceranno i comportamenti o gli interessi e questo può facilitare la conoscenza, con la sensazione di essere al corrente già di alcuni particolari legati alla persona con cui si farà il proprio viaggio, in aggiunta il proprio posto in auto è riservato e c’è sempre una concordanza sulla fascia oraria.