Un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli e’ stata notificata dalla Squadra Mobile di Caserta al capoclan dei Casalesi Francesco Schiavone, detto “Sandokan”, detenuto nel carcere di Parma. Il provvedimento e’ stato emesso per un omicidio del 1986 di cui rimase vittima un immigrato africano, Saer Konte.
Un delitto di camorra risolto dalla Dda di Napoli e dagli investigatori della Polizia grazie alle dichiarazioni concordi di numerosi collaboratori di giustizia.
Dalle loro testimonianze e’ stato possibile accertare l’esistenza di un programma ideato da Sandokan per l’ eliminazione dei trafficanti di droga di colore attivi sul litorale domizio, in particolare a Castel Volturno.
Nel mirino finirono soprattutto i “pusher” di droghe pesanti, tra i quali Konte, che fu ucciso – secondo quanto emerso dalle indagini – non perche’ fosse uno spacciatore di alto livello, ma per dare un segnale a tutti gli altri. Secondo il boss “Sandokan”, lo spaccio attirava da un lato l’attenzione delle Forze dell’Ordine, e costituiva quindi un pericolo per l’intensificazione dei controlli sul territorio; dall’altro, arrecava disagio perche’ i piu’ giovani fra gli affiliati al clan avrebbero potuto essere coinvolti nell’uso di eroina e non sarebbero stati piu’ affidabili.
Konte fu ucciso a Castel Volturno, in localita’ Destra Volturno, zona dove ancora oggi lo spaccio di droghe pesanti e leggere e’ molto fiorente ed e’ controllato dalla mafia nigeriana.