Da domani in libreria, Buttanissima Sicilia. Dall’autonomia a Crocetta, tutta una rovina(Bompiani), un instant book di Pietrangelo Buttafuoco. Non un romanzo, né una raccolta di cunti, il nuovo libro del giornalista siciliano è un pamphlet feroce contro l’autonomia regionale siciliana, contro lo statuto speciale, frutto di un accordo tra gli indipendentisti mafiosi e gli alleati anglo-americani. Quello che doveva essere uno strumento per migliorare una regione splendida come la Sicilia, si è così rivelato nei decenni un mostro utile solo a raccogliere consenso elettorale e ad alimentare il clientelismo, nel frattempo che veniva distrutto il territorio e il tessuto sociale. Da Totò Cuffaro che ha fatto della Sicilia “l’ultima ridotta democristiana” (ma apprezzato da Buttafuoco per la dignità con cui sta affrontando il carcere), a Raffaele Lombardo, ex potentissimo presidente e protagonista di alcune delle pagine più smagliati dell’invettiva di Buttafuoco, tutto un disastro.
Lombardo, ormai fuori dai giochi politici a causa di una condanna in primo grado per reati di mafia, si trasforma qui in un Mastro don Gesualdo rivisitato: la sua roba, infatti, non è costituita da soldi o proprietà, ma da un bel gruzzolo di voti che determina quelle percentuali rincorse dai politici isolani per accrescere il proprio potere, tutto a scapito di una regione che cade a pezzi ed è sull’orlo del crack finanziario. Ma Buttafuoco non risparmia critiche neppure all’attuale governatore Rosario Crocetta, che viene straordinariamente raccontato come un bluff montato ad arte e spacciato per rivoluzione, ma figlio piuttosto di un inciucio condotto dal predecessore Lombardo e da parte del Pd isolano. Il tutto ben condito mediaticamente dallo spin doctor di Crocetta, Klaus Davi.
Crocetta che doveva debellare la mafia, avrebbe – secondo Buttafuoco – distrutto pure l’antimafia diffondendo un’antimafia parolaia e inconcludente, buona solo per favorire le carriere dei troppi antimafiosi di stanza sull’Isola. E dunque in Sicilia, conclude l’autore, c’è oggi “la mafia e la mafia dell’antimafia”. Buttafuoco, fin dalle prime pagine, avanza però una proposta, lanciata anche dal presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante: commissariare l’Isola per provare a tirarla fuori dal pantano politico, burocratico ed economico in cui si trova. Ma a Crocetta l’idea non piace proprio e il governatore ha quindi promesso che chi parlerà ancora di commissariamento, verrà denunciato per attentato alla costituzione. Si prepara un’estate caldissima per questa buttanissima Sicilia.