Umberto Bossi condannato a 2 anni e tre mesi, il figlio Renzo a un anno e 6 mesi e l’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, a due anni e sei mesi. Erano accusati di appropriazione indebita nel processo sulle irregolarità nell’utilizzo dei fondi pubblici del partito. Al centro del giudizio le presunte spese personali con i rimborsi elettorali della Lega: multe per migliaia di euro, la fattura del carrozziere e la laurea in Albania per il «Trota», come veniva chiamato il figlio dell’ex numero uno della Lega. «Ci aspettavamo questa condanna, ma andiamo avanti. La Lega non mi ha pagato né le multe né la laurea in Albania», ha commentato Bossi jr subito dopo la lettura della sentenza che l’ha condannato. E il presidente della Lega, se amareggiato, non lo dà troppo a vedere: più che altro, pare arrabbiato. Se lo aspettava? «E cosa dovevo aspettarmi, secondo lei? Dopo tutto quello che mi hanno fatto in questi anni, dopo tutto quello che hanno tirato fuori. Dopo avermi trascinato in tribunale lei pensa che potessero dire di essersi sbagliati? Macché… Piuttosto che ammetterlo, a un certo punto, hanno anche mandato via il pubblico ministero che aveva iniziato il processo. Si voleva distruggere la Lega. Ed è normale che uno Stato che non frequenta troppo la democrazia utilizzi tutti i mezzi».