C’è l’accordo sulla legge elettorale. Intesa raggiunta tra Pd e Forza Italia dopo il sì del Movimento 5 Stelle. Ma si alza intanto la tensione sul voto anticipato. L’ex premier Renzi parla di «modello tedesco con soglia al 59%». Alfano annuncia: moderati uniti. Ma aggiunge: l’accelerazione sulla legge elettorale, e sul voto, certifica che «Renzi è inaffidabile, non capisco l’impazienza del Pd di votare mesi prima: ci costerà miliardi». «La data delle elezioni è legata a quella dell’iter parlamentare della legge, ma per noi può andare bene anche il 24 settembre», insiste Brunetta. Tanto più che con Pd e Forza Italia, c’è anche il M5S ( «Andiamo al voto prima possibile, la manovra la faremo noi al governo» dice Luigi Di Maio già nelle vesti di candidato premier) e poi Lega, Mdp, Sinistra italiana. Sulle barricate restano solo Angelina Alfano e Denis Verdini, i centristi che hanno sostenuto i governi degli ultimi anni. Ma il pallottoliere già così porta oltre soglia 200 al Senato la maggioranza in favore del sistema tedesco con sbarramento al 5 per cento.