Un’azienda romana, ha ideato una rete intelligente di sensori, droni e modem acustici in grado di penetrare le profondità oceaniche. La sfida è quella che da tempo toglie il sonno agli scienziati: portare internet nelle profondità degli abissi, dove il WiFi non va oltre i 10 cm. Permettere, cioè, a dispositivi subacquei di comunicare tra loro e trasmettere dati anche a distanze profonde. Sarà possibile chattare, inviare foto e video in apnea.
Ad immaginare per primo il web degli oceani è un’azienda italiana è Wsense, nata da una costola dell’università La Sapienza di Roma, appena chiamata come partner strategico dal prestigioso centro di oceanografia britannico. “Abbiamo realizzato delle reti menttendo insieme sensori commerciali di vario tipo per monitorare la qualità dell’acqua – spiega Chiara Petrioli, la cofondatrice dell’azienda – Il nuovo sistema consente di svolgere compiti complessi che per l’uomo sarebbero”.
Molti i campi di applicazione dei servizi offerti, dalle piattaforme petrolifere alla difesa e al monitoraggio ambientale, dall’acquacoltura all’archeologia subacquea. Settori dove la voce navigare avrà ora un significato in più.