Dopo l’obbrobrio di Piazza Castello, con le piramidi di Expo Gate, arrivano in piazza Duomo le palme e i banani, un nuovo allestimento voluto e, approvato dalla Sovrintendenza, dal colosso statunitense della caffetteria Starbucks che aprirà nel 2018 il suo primo punto vendita proprio nel cuore della città. L’evento ha suscitato disappunto tra i milanesi i quali ironicamente sperano che i piccioni non vengano sostituiti con i gabbiani, e che la caffetteria non proponga amache tra un albero e l’altro stile Miami beach specie nei giorni di nebbia o neve. Il bello è che il disegno del restyling della piazza sia avvenuto per mano dell’architetto italiano Marco Bay, il quale già in passato ha curato il giardino e degli spazi dell’Hangar e della Deutsche Bank in Bicocca, e che da conoscitore dell’ambiente, della cultura milanese, delle opinioni pubbliche, avrebbe sicuramente potuto trovare una soluzione più consona, meno azzardata e sicuramente molto più elegante e raffinata.
Tra emigrati alla Stazione Centrale e banane in piazza Duomo, ci viene spontaneo domandarci se la città Mitteleuropea sia diventata Mittelafricana e se la Madunina sia presto sostituita con un simulacro tribale…manca solo la scimmia nuda che balla del festival di Sanremo ma credo già stiano provvedendo.